
Con l’entrata in vigore del D.L. 193/2016 (convertito in legge con la 225/2016), tutte le competenze già attribuite alla Equitalia s.p.a. (quale soggetto incaricato per la esecuzione di tutte le espropriazioni forzate pubbliche), sono passate in capo alla Agenzia delle Entrate Riscossione (abbreviata, ADER).
Per effetto della
citata normativa, l’ADER (per definizione di legge, ente parificato a persona
giuridica di diritto privato) può e deve stare in giudizio rappresentato
processualmente per mezzo del patrocinio ad opera dell’Avvocatura dello Stato,
o tramite propri dipendenti espressamente delegati e, solo in casi eccezionali
nonché particolari, avvalendosi della difesa da parte di avvocati del libero
foro.
Infatti, la norma di
modifica del preesistente soggetto interessato alla riscossione, all’art. 1
comma 8, così si esprime: “L'ente e'
autorizzato ad avvalersi
del patrocinio dell'Avvocatura
dello Stato ai sensi dell'articolo 43 del testo unico delle leggi e delle norme
giuridiche sulla rappresentanza e difesa in Giudizio dello Stato e
sull’Ordinamento dell’Avvocatura dello Stato di cui al regio decreto 30 ottobre
1933, n.
1611, fatte salve le ipotesi di conflitto e comunque su base
convenzionale. Lo stesso ente puo' altresi' avvalersi, sulla base di
specifici criteri definiti negli atti di carattere generale
deliberati ai sensi del comma 5 del
presente articolo, di avvocati del libero foro,
nel rispetto delle previsioni di cui agli articoli 4 e
17 del
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, ovvero puo' avvalersi ed
essere rappresentato, davanti al
tribunale e al giudice di
pace, da propri
dipendenti delegati, che possono stare in giudizio personalmente; in
ogni caso, ove vengano in
rilievo questioni di
massima o aventi
notevoli riflessi economici, l'Avvocatura dello Stato, sentito
l'ente, può assumere direttamente
la trattazione della causa. Per il patrocinio davanti alle commissioni tributarie
continua ad applicarsi l'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 31
dicembre 1992, n. 546.”.
Nonostante il
chiarissimo tenore letterale della regolamentazione sul punto, l’ADER ha
pensato bene di costituirsi in molti giudizi, innanzi a varie magistrature,
facendo buon utilizzo della prassi consolidata di affidare incarichi in favore
di avvocati del libero foro, senza nessun atto prodromico come espressamente
previsto dalla legge.
Tale situazione (e come
sarebbe mai potuto essere diversamente) non è sfuggita all’attenzione dei
Giudici della Suprema Corte di Cassazione, i quali con la sentenza n 28684 del
9 novembre 2018, hanno chiarito che:
-
In linea generale la difesa dell’ADER
deve essere assunta da parte dell’Avvocatura dello Stato;
-
Nel caso in cui vi siano situazioni di
conflitto di interesse per l’interessamento dell’Avvocatura dello Stato, l’ADER
può fare ricorso ad avvocati del libero foro solo ove si sia in casi speciali, si siano ricevute le
debite autorizzazioni – preventivamente, motivatamente e appositamente –
dall’organo deliberante, sia stato ricevuto il beneplacito dell’organo di
vigilanza e, infine, ma non da ultimo, sia prodotta tale documentazione nel
giudizio a quo.
Per
esattezza e puntualità, c’è da aggiungersi che la questione è stata trattata
dai Giudici di Piazza Cavour poiché il medesimo ente (ADER) si era costituito
in un processo già pendente alla data di entrata in vigore della novella (ossia
il 1 luglio 2017), a mezzo di un Avvocato del libero foro, ed ha portato tale
magistratura superiore a ritenere la nullità della difesa spiegata, rilevabile
di ufficio nel momento in cui sia stata palesata a mezzo di costituzione
effettuata da avvocati del libero foro sprovvisti di ogni atto di cui al
precedente paragrafo.
Per
effetto della stessa rivisitazione, appare altresì determinante andare a
controllare gli atti di costituzione in giudizio, deduzioni e controdeduzioni,
ricorsi in appello e Cassazione (e ogni altro atto processuale – memorie
autorizzate, atti di intervento etc. etc.) al fine di verificare
l’utilizzabilità e validità dei medesimi; se del caso (quantunque, appunto,
trattandosi di questione che verte sulla legittimazione processuale del
difensore quale eccezione rilevabile di ufficio in qualsiasi stato e grado del
procedimento), sollevare eccezioni di inammissibilità delle difese tutte
spiegate e inutilizzabilità delle deduzioni avanzate e della documentazione
allegata dall’ADER.
La
difesa giudiziale dell’ADER deve quindi avvenire, in via generale, ad opera
dell’Avvocatura dello Stato e, solo in via del tutto residuale ed eccezionale,
ad opera di avvocati del libero foro.